Altri progetti di solidarietà

IN AIUTO DELLA SIRIA (2013-2014)

Colpita da quanto stata avvenendo in Siria, dalla situazione drammatica che quella popolazione viveva a causa dei bombardamenti e della guerra, Arcoiris ha avviato nel 2013-14 due iniziative di solidarietà internazionale.

Nel 2013 ha promosso una raccolta di fondi per la Siria, in particolare per i bambini e la popolazione di Aleppo, utilizzati parte in agosto per acquistare beni di prima necessità per i bambini e le donne sfollate in Giordania, parte in dicembre per acquistare cibo, abiti e medicinali per i bambini e le persone di Aleppo sotto le bombe. Gli invii sono stati possibili grazie a persone del luogo, che potevano raggiungere i luoghi e che si erano attivate a sostegno dei connazionali in grave difficoltà.

Nel 2014 Arcoiris ha organizzato una cena di solidarietà con raccolta di fondi da destinare ancora ai bambini, ai malati e alla popolazione di Aleppo colpiti dalla guerra. Grazie ancora agli amici siriani, anche questa volta gli aiuti sono andati a buon fine. Ma il progetto non ha potuto proseguire oltre, a causa della situazione sempre più aggravatasi e diventata troppo pericolosa, complicata e difficile, anche per gli amici siriani di buona volontà.

SULLA ROTTA BALCANICA (2016)

Arcoiris non poteva certo restare indifferente verso quanto stava succedendo tra i profughi sulla rotta balcanica. Perciò su proposta della propria vicepresidente triestina, ha deciso di sostenere la “missione sulla rotta balcanica”, progetto di solidarietà organizzato da un gruppo di volontari friulani che si sono recati in Grecia-Macedonia, e le attività portate avanti ad Udine come primo supporto ai richiedenti asilo, lezioni di italiano, eventi di sensibilizzazione.

In particolare, quattro volontarie di Ospiti in Arrivo, associazione che si occupa della prima assistenza ai richiedenti asilo a Udine, hanno svolto nel 2016 una missione lungo la rotta balcanica, recandosi a Idomeni sul confine tra Grecia e Macedonia, dove c’era una tendopoli che ospitava 12 mila persone bloccate al confine. Per passare poi a Larissa, dove un campo governativo, gestito dall’esercito, ospitava 400 persone, per lo più afghane, infine ad Atene, dove c’era un accampamento informale di circa 5 mila persone al porto e un altro di altre 5 mila persone all’aeroporto Ellenikò, dismesso da una decina d’anni, prevalentemente afghani, pakistani e iracheni in entrambi i campi, anche molti siriani nel secondo.

In queste tre realtà hanno portato aiuti umanitari, accanto ai gruppi di volontari locali, hanno raccolto informazioni sulla situazione dei migranti bloccati sul confine greco-macedone.

La missione è stata sostenuta finanziariamente dall’Associazione Ospiti in Arrivo, dalla nostra Associazione e da privati cittadini che hanno risposto all’appello: sono stati acquistati generi alimentari, tende, materassini e sacchi a pelo, giochi per bambini, che rappresentavano circa un terzo delle persone presenti nei campi. Le quattro volontarie hanno anche raccolto storie di profughi, offerto loro supporto umano e realizzate attività ludico-ricreative a favore dei più piccoli, per far vivere momenti di normalità e gioia in una situazione fortemente drammatica.

La missione è servita anche a prendere contatto con le associazioni di volontariato locali, a raccogliere informazioni sulle strutture d’accoglienza e sulle procedure legate al diritto d’asilo, a registrare le tante testimonianze di violazioni dei diritti umani a danno dei migranti. Tutto in quasi totale assenza delle grandi organizzazioni di volontariato. Quanto raccolto è stato descritto in serate di incontri a Udine con immagini, racconti e parole per spiegare e informare la gente di ciò che stava succedendo in Grecia.