Dalla scuola al lavoro

FARINHEIRA, IRRIGAZIONE, BESTIAME, MATERIALE PER SARTE (2008)

Con il “progetto dalla scuola al lavoro” Arcoiris completava il ciclo, iniziato con l’accoglienza dei bambini di strada e la loro crescita nella grande famiglia della Casa di Accoglienza e dell’Assovale, proseguito con la loro formazione scolastica nelle varie scuole (Itamaraju, Jucuruçu, Guaratinga) e professionale (scuola C. Malossini e Assovale), concluso con l’inserimento nel mondo del lavoro.  

Per essere realizzato, il progetto ha richiesto nel 2008 l’acquisto di materiale e attrezzature sia per la parte agricola che per la parte di sartoria e cucito, con il contributo importante della Provincia autonoma di Trento.

Relativamente alla parte agricola, viste le richieste della Cooperativa Assovale, formata dal gruppo di ragazzi, ormai giovanotti, di Arcoiris e dalle 60 famiglie che vivevano in quell’area, lavorando tutte il loro pezzo di terra in cui la coltivazione di mandioca era prevalente, Arcoiris ha costruito una farinheira, grande e ben attrezzata, dotata degli strumenti necessari. La piccola fabbrica serviva alla produzione di farina di manioca da parte dei ragazzi di Arcoiris e delle famiglie della Cooperativa Assovale. Già i primi anni, benché non fosse ancora a pieno ritmo, la farinheira riusciva a sfornare 5 mila sacchi di farina di manioca l’anno, equivalenti a 3 mila quintali, che le famiglie della Cooperativa e i ragazzi di Arcoiris non utilizzavano solo per il proprio consumo ma vendevano anche sul mercato locale.  

Contestualmente alla farinheira venne costruito un impianto irriguo con pompa, tubazioni e cassa dell’acqua, per migliorare le coltivazioni di frutta, verdura, manioca, fagioli e delle colture sperimentali nella terra dove Arcoiris realizzava il “progetto dalla scuola al lavoro”. L’acqua del laghetto veniva pompata nella cassa in alto e distribuita nei 30 ettari di terreno di Arcoiris. Furono acquistati anche vari animali, tra cui 15 mucche, 1 toro, dei cavalli, dei maiali, galline e tacchini. Va qui ricordato che con un microprogetto era stato acquistato qualche anno prima un trattore al servizio sia dell’Assovale che del terreno della Casa di Accoglienza.

Relativamente alla parte di sartoria, con il progetto furono acquistate varie macchine da cucire, manichini, tavolo, armadio, specchi, mensole, lavatrice e attrezzatura necessaria per cucire e organizzare il laboratorio, materiale che andò ad aggiungersi a quello di cucito acquistato anni prima per la scuola professionale con il contributo del Comune di Trento.

COOPERATIVA AGRICOLA ASSOVALE (2006-2015)

L’attività agricola del “Progetto dalla scuola al lavoro” si è sviluppato soprattutto nella cooperativa agricola Assovale, formata di 60 famiglie di contadini alla periferia di Itamaraju, dove, al fine di formare e dare lavoro ai ragazzi più grandi dei centri Arcoiris, furono acquistati degli appezzamenti di terra di circa 30 ettari e venne ristrutturata una casa.  

All’Assovale, per una decina d’anni, sono vissuti i ragazzi più grandi della Casa di Accoglienza Arco-iris. Lì, oltre a frequentare la scuola, hanno imparato a coltivare la terra, a produrre fagioli, manioca, frutta e verdura, ananas, caffè e banane, ad allevare animali, mucche, cavalli, maiali, galline, oche, anatre, tacchini ed anche pesci in un piccolo laghetto lì presente. Hanno anche imparato a produrre farina di manioca nella “farinheira” costruita da Arcoiris e messa a disposizione di tutte le 60 famiglie di contadini della cooperativa.

Per tutto il periodo in cui è durata l’esperienza, i ragazzi di Arcoiris sono sempre stati seguiti da persone adulte, in primo luogo da frei Dilson e da Cristiano. I prodotti della terra e il bestiame sono serviti a sostenere e sfamare le tante bocche presenti nella Casa di Accoglienza e nelle scuole di Arcoiris. Oltre alla terra dell’Assovale, il gruppo lavorava anche la terra della Casa di Accoglienza, dove da sempre si trovano gli orti e coltivazione di frutta.

Assovale, oltre ad occupare i giovani cresciuti nella Casa di Accoglienza, ha rappresentato un’opportunità di vivere in una realtà protetta e di imparare un lavoro anche per ragazzi che provenivano da anni di vita in strada e alcuni anche dal carcere. Non è stato purtroppo possibile realizzare il sogno che Assovale diventasse la fonte di reddito per quei ragazzi e le loro famiglie. Tutti hanno scelto strade diverse e l’esperienza, dopo un decennio, è andata ultimandosi. Ma lì hanno imparato un mestiere e l’arte di vivere con rispetto e dignità.  

DA RESOCONTI DELL’ATTIVITA’ ALL’ASSOVALE

Resoconto 2010: “In AssoVale vivono i 12 ragazzi più grandi della Casa di Accoglienza. Tutti maschi, dai 15 ai 22 anni, studiano e frequentano il ginnasio, giocano e si divertono, lavorano la terra, producono la farina di manioca nella farinheira. Con loro vive frei Dilson che di questi ragazzi è il padre e la sera, terminato l’impegno di sindaco, torna a casa. Hanno quasi tutti dei progetti per il loro futuro e vivono in un clima positivo che li aiuta a superare le tante difficoltà e violenze che la vita della strada ha serbato loro. Erlando, cresciuto da noi, formato tecnico agrario e iscritto a legge, fa il fratello maggiore e guida l’unità agricola, con i corsi di tecnica agricola e di allevamento.”

Resoconti 2012-14: “Nella coltivazione di banane, piante da frutta e nell’orto sono impegnati i ragazzi più grandi dell’Assovale, aiutati dai piccoli e da tutti i presenti, seguiti da Wagner, un tecnico agricolo che ha saputo motivarli nel lavoro dando il buon esempio. In Assovale vivono dieci ragazzi, due con la loro nuova famiglia, si occupano delle coltivazioni e degli animali e stanno preparando piantagioni di caucciù. Il lavoro non è semplice: i ragazzi non sono sempre responsabili e basta trascurare per qualche tempo una coltivazione per perdere gran parte della produzione”. “Frequentano la scuola e durante il giorno vengono a Itamaraju, alla Casa di accoglienza, per seguire le coltivazioni e imparare dal tecnico che li forma. Con loro vive frei Dilson, sono seguiti anche da Cristiano responsabile del centro. I prodotti raccolti sono utilizzati dalla Casa e portati al mercato di Itamaraju dai ragazzi. La farinheira soddisfa le esigenze di tutte le famiglie della cooperativa AssoVale”.

COOPERATIVA DI SARTE (2006-2012) E MICROIMPRESA (2019-oggi)

L’attività di sartoria e cucito del “Progetto dalla scuola al lavoro” si è sviluppata prima con la cooperativa e poi con la microimpresa di sarte, nate entrambe dalla scuola professionale Cesare Malossini e che hanno operato negli spazi e con gli strumenti della scuola professionale, nei tempi naturalmente in cui non c’erano corsi o lezioni, e per un periodo anche nei locali della scuolina. 

La nascita della cooperativa, costituita da insegnanti e allieve, in particolare dalle ragazze più grandi cresciute nella Casa di Accoglienza e da donne del quartiere Corujão, è stata stimolata e aiutata da Arcoiris con lo scopo di dare sbocco lavorativo e professionale a parte almeno delle sarte formate dalla scuola professionale. La cooperativa si è costituita nel 2008, dopo che per un paio d’anni era stato sperimentato il percorso, con l’allestimento all’interno della scuola di un laboratorio fornito di macchine da cucire, taglia e cuci, tavoli da lavoro e tutto il materiale necessario, compreso un piccolo angolo di vendita, e con l’aiuto di una socia di Arcoiris, brasiliana che aveva fatto esperienza in Italia, che ha dato il proprio supporto all’avvio. La cooperativa si è consolidata producendo commesse per il Comune, vendite al dettaglio e altri servizi, una importante commessa di divise per la Conduto, impresa che costruiva per la Petrobras la condotta del gas nel nord del Brasile e che ha utilizzato temporaneamente anche i locali della scuola “C. Malossini”, che ci ha lasciato poi ben ristrutturati e attrezzati.

La cooperativa ha fatto molta fatica ad ottenere i risultati sperati, ma nel 2012 ha consolidato la propria autonomia ed è stata in grado di proseguire da sola, in un locale esterno e grazie a 4 macchine da cucire, al tavolo da lavoro e alla forbice elettrica donati da Arcoiris, come auspicio ed aiuto per il futuro.   

A quella prima esperienza ne sono seguite altre, in modo saltuario, fino al 2019-20 quando è stata avviata una nuova iniziatica di microimpresa, che in primo tempo ha lavorato per il Comune, imprese, organizzazioni ed enti locali alla preparazione di mascherine anti-Covid19, e poi ha vinto varie commesse di lavoro producendo magliette, abiti da lavoro, divise e infine intimo. Ha preso poi il nome di “San Malossi”, dalla scuola in cui opera, e – superando varie difficoltà – sta lavorando bene.